Psicoterapia a distanza per emigrati

Psicologo Psicoterapeuta e Sessuologo - Servizio di psicoterapia per emigrati all'estero in italiano

 

Sostegno a distanza

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Il servizio psicologo online offre sostegno psicologico attraverso diverse piattaforme di video call per accogliere il malessere, analizzare la problematica e decidere come intervenire. L’obiettivo di una consulenza psicologica per italiani all’estero è quello di aiutare la persona a iniziare a capire che cosa gli sta succedendo e come intervenire.

Ci possono essere situazioni inaspettate da gestire che ci mettono a dura prova oppure momenti di stallo in cui si hanno difficoltà. Prendersi cura di sé anche attraverso l’aiuto di un professionista è il primo passo per favorire il benessere.

 

A volte è difficile chiedere aiuto perché si vive in un’altra città lontano dalla propria rete non si conoscono professionisti, la cultura del paese ospitante è molto diversa dalla propria. 

 

Perche scegliere la consulenza online

Sempre più persone utilizzano internet, in Italia gli utilizzatori sono stati nel 2017 39.21 milioni (fonte: wearesocial.com), internet viene utilizzato per cercare informazioni, studiare, condividere la propria vita, perchè non utilizzarlo anche per una consulenza psicologica?

Ti permette di scegliere la cornice più adatta a te, la stanza che preferisci e in cui ti senti più a tuo agio per poter parlare con un esperto.

Ti consente di rispamiare del tempo e di scegliere il terapeuta più adatto a te anche se si trova distante dal posto in cui vivi.

Puoi scegliere di far vedere oggetti personali al tuo terapeuta che lo possono aiutare per conoscerti meglio.

Ti permette di fare terapia nei luoghi in cui non sono presenti psicologi italiani per poterla fare nella tua lingua madre.

Italiani all’estero chi sono

Dal rapporto Migrantes del 2022 emerge che al 1° gennaio 2022 i cittadini italiani iscritti all’AIRE sono 5.806.068, il 9,8% degli oltre 58,9 milioni di italiani residenti in Italia. 

 

 

Non c’è nessuna eccezione: tutte le regioni italiane perdono residenti aumentando, però, la loro presenza all’estero. 

Il 48,2% degli oltre 5,8 milioni di cittadini italiani residenti all’estero è donna, l’attuale comunità italiana all’estero è costituita da oltre 841 mila minori (il 14,5% dei connazionali complessivamente iscritti all’AIRE) moltissimi di questi nati all’estero, ma tanti altri partiti al seguito delle proprie famiglie in questi ultimi anni. Ai minori occorre aggiungere gli oltre 1,2 milioni di giovani tra i 18 e i 34 anni (il 21,8% della popolazione complessiva AIRE, che arriva a incidere per il 42% circa sul totale delle partenze annuali per solo espatrio).

Non bisogna dimenticare, infine, tutti quelli che partono per progetti di mobilità di studio e formazione. E’ una  popolazione giovane,  che parte e spesso non ritorna, spinta da un tasso di occupazione dei giovani in Italia tra i 15 e i 29 anni pari, nel 2020, al 29,8% e quindi molto lontano dai livelli degli altri paesi europei (46,1% nel 2020 per l’UE-27).

 

Espatriati chi sono?

Emigranti, emigrati, cervelli  in  fuga,  espatriati,  neo-migranti, nuovi  migranti. 

Si usano tante  parole per descrivere le persone italiane all’estero. Tutte queste definizioni presentano somiglianze ma anche tratti che non possono essere sovrapposti. Nonostante sia chiaro il macro fenomeno dello spostamento a cui fanno riferimento, nella maggior parte dei casi sono flussi di persone molto diverse. Dai report di Migrantes emerge come il termine expat rimandi a persone giovani, caratterizzate da istruzione e tenore di vita elevati, in una situazione di mobilità temporanea. Dobbiamo prestare attenzione a questo stereotipo che non rimanda al reale; ci sono persone che si trasferiscono per amore, altre per ricongiungimenti famigliari, altri per lavoro.

 

Il sostegno psicologico per espatriati

I processi psicologici individuali che entrano in gioco negli espatriati sono molteplici. Qualsiasi persona  può sentire sofferenza, sensazione di perdita, confusione, mancanza dei legami familiari e del contesto sociale, rabbia, disillusione, senso di realizzazione. Queste emozioni possono essere sentite sia rispetto al luogo scelto sia rispetto al luogo delle origini e possono presentarsi simultaneamente e cambiare negli anni, il luogo delle origini può essere vissuto con rabbia inizialmente e trasformarsi negli anni nel luogo della nostalgia.  

E’ normale che ci possa essere tutto ciò, quello che fa la differenza è la possibilità di vivere e sentire tutte queste sensazioni e di poterle riconoscere in se stessi, sapendo che sono parte di noi e ci dicono qualcosa del momento di vita, dell’essere in movimento, che stiamo vivendo. Non sono sensazioni fini a se stesse ma ci possono aiutare per avere consapevolezza e benessere. 

Le ricerche ci dicono che l’attaccamento al luogo è un aspetto importante (place attachment) è definito come un legame affettivo positivo tra un individuo e un luogo specifico, la cui caratteristica principale è la tendenza dell’individuo a mantenere la vicinanza a tale luogo. Da questa definizione ben si comprende come l’essere umano crei legami anche con i luoghi in cui vive, cresce e quanto sia difficile la separazione, anche quando scelta, anche quando ci sono ottime aspettative nel luogo futuro.  

La difficoltà è proprio legata a quel legame, le ricerche ci dicono però che il luogo può diventare anche un luogo interiore e non solo fisico; l’identità del luogo consente alle persone di riconoscere le proprietà di nuovi ambienti che riguardano il proprio passato ambientale; promuovendo una familiarità.  Iniziare una nuova vita all’estero implica numerosi cambiamenti necessari per raggiungere una nuova stabilità. Si tratta di sperimentare su sé stessi le implicazioni del lasciare, dell’affrontare la separazione dai luoghi delle radici.

 

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