Test sui disturbi alimentari

Psicologo,Psicoterapeuta e sessuologo - Cagliari/San Gavino Monreale/Sanluri/Online


Da più di vent’anni l’Eating Attitude Test ha dimostrato di essere uno strumento efficace per lo screening di popolazioni ad alto rischio.
L’EAT, essendo un test auto-somministrato, ha una serie di limitazioni concernenti principalmente il fatto che la sua validità dipende dall’onestà con cui il soggetto risponde alle varie domande.
Ciò nonostante, numerosi studi controllati, hanno dimostrato che l’EAT è uno strumento discreening economico, affidabile e valido che può essere un aiuto prezioso nella diagnosi di un DCA (disturbo del comportamento alimentare) anche in contesti dove esistono forti differenze culturali.
La recente aggiunta all’EAT di una serie di domande comportamentali specifiche per i DCA, può migliorare ulteriormente la capacità del test di evidenziare quadri clinici di disturbi alimentari, ma anche senza arrivare a questo, l’EAT, resta comunque un validissimo test per evidenziare il livello di preoccupazione che un individuo manifesta nei riguardi del proprio peso e del proprio aspetto fisico.

Domande comportamentali:

 

Metta un cerchio sul numero che le sembra più appropriato di ognuna delle seguenti domande.

1= Mai.

2 = Da una volta a parecchie volte al mese

3 = Una volta alla settimana.

4 = Da 2 a sei volta la settimana.

5 = Una volta al giorno

6 = Più di una volta al giorno.

 

Durante qualsiasi periodo di tre mesi del passato quale è stata la più alta frequenza di questi comportamenti:

 

1) Ha avuto mai delle abbuffate?

1  2  3  4  5  6

 

2) Si è indotta il vomito per controllare il suo peso o le sue forme corporee?

1  2  3  4  5  6

 

3) Ha usato lassativiper controllare il suo peso o le sue forme corporee?

1  2  3  4  5  6

 

4) E’ stata curata per un disturbo dell’alimentazione?

1  2  3  4  5  6

 

5) Ha pensato o tentato di suicidarsi?

1  2  3  4  5  6

 

Negli ultimi 3 mesi ha avuto uno dei seguenti comportamenti?

 

1) Ha avuto mai delle abbuffate?

1  2  3  4  5  6

 

2) Si è indotta il vomito per controllare il suo peso o le sue forme corporee?

1  2  3  4  5  6

 

3) Ha usato lassativiper controllare il suo peso o le sue forme corporee?

1  2  3  4  5  6

 

4) E’ stata curata per un disturbo dell’alimentazione?

1  2  3  4  5  6

 

5) Ha pensato o tentato di suicidarsi?

1  2  3  4  5  6

 

Test EAT-26

Inserisci una risposta per ogni domanda scegliendo tra:

Sempre / Di solito / Spesso / Talvolta / Raramente / Mai

1. Ho una terribile paura di ingrassare
2. Evito di mangiare quando ho fame
3. Penso al cibo con preoccupazione
4. Mi è capitato di mangiare con enorme voracità e di non riuscire a fermarmi
5. Ho l’abitudine di sminuzzare il cibo
6. Presto molta attenzione al contenuto calorico dei cibi che mangio
7. Tendo ad evitare i cibi con elevato contenuto di carboidrati (Pane, Pasta, Riso, Patate, Dolci)
8. Ho la sensazione che gli altri vorrebbero che mangiassi di più
9. Dopo mangiato mi capita di vomitare
10. Mi sento estremamente in colpa dopo che ho mangiato
11. Sento un forte desiderio di essere più magra
12. Quando faccio ginnastica penso a quante calorie sto bruciando
13. Gli altri mi vedono troppo magra
14. Sono preoccupata al pensiero di avere del grasso sul mio corpo
15. Quando mangio impiego più tempo degli altri per finire il pasto
16. Evito i cibi che contengono zuccheri
17. Mangio cibi dietetici
18. Sento che il cibo controlla la mia vita
19. Mi piace mostrare auto-controllo sul cibo e dominare la fame
20. Gli altri fanno pressione su di me perchè io mangi di più
21. Dedico al cibo troppo tempo e troppi pensieri
22. Mi sento a disagio dopo aver mangiato dei dolci
23. Tendo a seguire delle diete
24. Mi piace quando sento che il mio stomaco è vuoto
25. Provo l’impulso di vomitare dopo avere mangiato
26. Mi piace provare cibi nuovi ed elaborati

 

Istruzioni per il calcolo del punteggio dell’ EAT-26


Nota: In questa edizione dell’EAT-26, l’ordine delle domande 25 e 26 è stato cambiato rispetto all’edizione originale dell’EAT-26, pubblicato da Garner et. al nel 1982; la domanda che era prima la numero 25 è oggi divenuta la numero 26 (l’ultima) del questionario. Questo è stato fatto allo scopo di semplificare il calcolo del punteggio.

La siglatura va così calcolata:

per le prime 25 domande devi assegnare i seguenti punteggi alle risposte:

Sempre = 3 punti
Di solito = 2 punti
Spesso = 1 punto
Talvolta = 0 punti
Raramente = 0 punti
Mai = 0 punti

Per l’ultima domanda invece, (domanda 26) devi assegnare i seguenti punteggi alle risposte:

Sempre = 0 punti
Di solito = 0 punti
Spesso = 0 punti
Talvolta = 1 punto
Raramente = 2 punti
Mai = 3 punti

Il punteggio totale del test si ottiene sommando i punteggi ottenuti nelle singole domande.

I criteri da usarsi per decidere se necessiti di ulteriori approfondimenti o terapie sono i seguenti (nel senso che almeno uno deve essere presente):

1. Un punteggio uguale o superiore a 20 nell’EAT-26

2. Almeno una risposta affermativa ad almeno una delle cinque domande comportamentali

3. Un indice di massa corporea (BMI) inferiore a 18

4. Il fatto che tu abbia la sensazione di avere un qualche problema col cibo e richieda quindi spontaneamente una consulenza specialistica

 

 

 

*Garner, D.M., Olmsted, M.P., Bohr, Y. and Garfinkel, P.E. (1982). The eating attitudes test: Psychometric features and clinical correlates. Psychological Medicine, 12, 871-878.